Stefano Buonanno nasce a Napoli nel febbraio del '72 da una famiglia molto legata alle antiche tradizioni partenopee. Trascorre buona parte della sua prima giovinezza nei vicoli di quella Napoli intestinale che si porterà dentro per sempre. Nella casa dei nonni paterni, in via San Gregorio Armeno, stradina famosa per la raffinata arte presepiale, respira sin da subito l’aria di quella napoletanità più autentica della quale poter andar fieri in tutto il mondo. Ed è proprio negli anni in cui per ragioni lavorative si allontana dalla sua Napoli, compiendo una vera e propria acrobazia geografica, che riemergono le sue memorie, sempre più vive e pregne di quelle voci, di quegli odori caratteristici dei vicoli in cui aveva mosso i suoi primi passi e che non aveva mai dimenticato. Nell’estremo nord della Penisola si occupa di benessere per un lungo periodo presso i wellness-hotel più rinomati.
Ma quella Napoli che non aveva mai dimenticato, comincia ad urlargli dentro. E allora tra le montagne del Trentino sempre innevate, dove non si vedevano i gabbiani volare, e che gli negavano la vista dell’orizzonte alla quale era abituato sin da bambino, comincia a dare inchiostro a quelle immagini, a quelle voci, ai suoi ricordi, attraverso la magia dei numeri.

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