Gabriele Mastroberardino nasce a Pietrasanta (LU) nel 1976 e trascorre la sua infanzia tra il nostalgico mare della Versilia e le magiche vette delle Alpi Apuane, dove tra boschi secolari di castagni e vorticosi torrenti inizia a sviluppare un atavico ed empatico rapporto con la madre terra e tutte le sue creature. Fin da bambino coltiva una insaziabile passione per la lettura, spaziando dai gialli di Agatha Christie ai classici inglesi dell’800, senza snobbare testi gotici, horror fantasy e romanzi d’avventura. Adolescente comincia a comporre i suoi primi scritti, sempre alla ricerca di uno stile che lo rappresenti e che sia per lui un modo di comunicare al mondo le sue emozioni. Sempre avido di nuove sensazioni e senso di libertà, appena maggiorenne va a viver da solo in un piccolo monolocale, nel centro storico di Massa, dove poco dopo, conosce Barbara, grande unico amore della sua vita, continua fonte di ispirazione e paziente moderatrice del suo esser sempre atipico e controcorrente. Si sposano subito e con in tasca amore e speranza, partono per Londra, dove rimangono per due intensi anni. Tornati in Italia per motivi familiari, si trasferiscono nella pianura mantovana, dove l’autore trova un impiego nella lavorazione dei metalli. Qui cambierà per sempre la sua vita quando, andando ad abitare all’interno di una grande corte, la vicinanza con un allevamento di vitelli, incrinerà definitivamente il suo rapporto con il comune pensiero. Da quel momento lui e Barbara dedicheranno anima e corpo nell’aiutare qualsiasi animale in difficoltà, cercando di dar voce e dignità a quella parte di mondo troppo spesso sfruttata e inascoltata. Questo lo porterà definitivamente a scontrarsi e allontanarsi dal resto della società attuale, spesso incentrata a suo parere, solo su rapporti superficiali e su una continua, sistematica e suicida distruzione del nostro bel pianeta. Gabriele vive ora con l’amata moglie nella cittadina di Montecchio Emilia, dove oltre ai suoi numerosi amici pelosi e pennuti, si dedica con viva passione alla meditazione e alla fotografia, continuando a scrivere le sue sensazioni. Gioiose o amare ma comunque figlie di vitale desiderio di esprimersi.