William Capetti

è nato e cresciuto nel Golfo dei Poeti di Lerici (SP),

Gli anni di partenza sono quelli austerity a seguito della crisi petrolifera, ma sulle rive del mare di un’insenatura del levante ligure il divieto di circolazione al traffico si percepiva a malapena.

Intanto, silenziosamente, William assisteva all’evidente contrasto tra il modo di vestire, di parlare e pensare dei propri compaesani e quello che invece veniva trasmesso della variegata schiera di turisti lombardi, emiliani, americani, inglesi e tedeschi che ad ogni estate si riversavano nella sua finestra sul mondo. E così il suo di mondo iniziava a dilatarsi e lo avrebbe fatto ancora di più al momento della sua comunione, quando una vicina di casa gli regalò un libro dal titolo: “Inquinamento, sovrappopolazione e processo di desertificazione del pianeta terra”… eravamo appena entrati nel decennio del consumismo estremo.

Il futuro autore era comunque acerbo, silente e spesso immobile. Nessuna timidezza. Né tanto meno introversione. Semplicemente il bagaglio lessicale e culturale a sua disposizione era miserrimo rispetto alla quantità di informazioni e sensazioni che captava con il suo apparato ricettivo. Poi, l’incontro con il Giovane Holden come tanti, gli autori obbligatori da programmi scolastici (ma Pirandello lo avrebbe letto anche senza obbligo), l’inevitabile tributo al cantautore genovese.

Dopo per libera scelta, Balzac, Zola, Rimbaud, Wilde, Mann, Poe.

Effeetto: calma, non piatta, ma calma.

Diede una scossa tellurica maggiore una lettera raccolta o forse rubata in quegli stessi anni.

Terza superiore, corridoio dell’istituto. Una ragazza di quinta – due anni di differenza ma allora sembravano 20 – mentre cammina lascia inavvertitamente cadere un foglio piegato che si rivelerà una lettera da lei scritta per il proprio ragazzo. E quindi William la raccoglie e la legge, e c’è un passo su tutti: “… tu mi hai chiesto di cambiare, ma io mi chiedo se sia veramente possibile cambiare la natura di un’individualità. Penso che forse solo per un figlio sia possibile farlo…”

Questa era la più potente delle finestre conoscitive in cui si era imbattuto fino ad allora. Un adolescente non particolarmente significante e con un po’ di brufoli, aveva avuto accesso a documenti segregati, di una fase antropologica e di un rito iniziatico successivi. E oltre ancora: alcune donne sapevano qualcosa sul significato dell’esistenza che era precluso agli uomini

Poi l’Università, Pisa, economia commercio, fidanzata pazientemente ad attendere il ritorno del venerdì. E dunque l’incontro che ha fatto saltare tutto. Università, fidanzamento, ultimi residui di ingenuità, possibilità di una vita ordinaria. Un russo che risponde al nome di Fyodor Mikhailovich Dostoevsky. Lo lesse, assorbendo ogni cupo umore e labirintico discendere nelle sfere maggiormente intime dell’umano sentire, ed ebbe una duplice intuizione. Primo, quell’autore potente poteva fagocitargli la mente, annullarlo e renderlo un suo stancante e ripetitivo ammiratore. Pertanto, quella forte bevanda dall’alto grado alcolico andava diluita necessariamente e non solo leggendo altri autori (ma chi altro avrebbe potuto mai controbilanciarlo?), ma spaziando in geopolitica, sociologia, saggistica, filosofia, psicologia, economia, teatro. La promessa era che ad ogni libro del russo dovevano seguire almeno altri 30 libri per poter leggerne un altro.

Secondo, se gli era stato dato in sorte la fortuna di saper comprendere la profondità di Dostoevsky, allora doveva dimostrarsi moralmente all’altezza. Chi aveva un tale dono, doveva necessariamente ripagarlo sviluppando un’etica, un coraggio, un senso della verità in ogni sua singola azione e non

importava quanto fosse duro e quali potessero essere le conseguenze. Sofocle, Platone, i lirici Greci, Shakespeare successivamente rinvigorirono la promessa

A 24 anni William volò a New York, dopo svariati lavori cambiati, relazioni sentimentali fragili e vaporose, discussioni tra economia di mercato e economia di piano in alcune sedi di partito, e dibattiti più accessi in altre sedi e con altri interlocutori, perché qualcosa non gli tornava nel contesto del’ondata transnazionale New Age che attraversava il globo. Qui scrisse un primo manoscritto di ampio respiro. Non proprio un libro, piuttosto un laboratorio di scrittura di quasi duecento cartelle. Pretenziosamente lo intitolò “Incertezze di un occidentale”.

Quando tornò in Italia, riprese una routine simile a prima della partenza, ma intensificò alcune passioni come la canoa, strumento di unione con “fratello mare”, scalate sulle Apuane, che generò costanza e fermezza degli intenti, nuoto, che è una lotta solitaria con se stessi.

Il fisico si stava formando, ed era un passaggio obbligato perché per scrivere ci vogliono muscoli e corpo tonico.

E dopo tutti quegli anni consacrati a Dioniso, accolse il nuovo anno dedicandolo ad Apollo.

Era necessario trovare misura, armonia, costruzione. Quindi, Inghilterra per migliorare l’inglese (che lotta!), corso di alfabetizzazione informatica, corso sulle reti telematiche. E nuovo lavoro come magazziniere presso una società di costruzioni

I tempi erano maturi. Poteva scrivere di nuovo. Aveva tutte le informazioni che erano necessarie.

“Una Casa senza pareti” viene scritto all’età di 29 anni e riguarda tutto quello che egli ha saputo degli umani fino all’età di 27 anni. Due anni sono stati utilizzati per far si che tutto decantasse e di improvviso alcuni dialoghi hanno iniziato a risuonare come voci lungo le coste mentre le attraversava con la canoa. I volti dei personaggi e i loro corpi irrompevano la sera nei locali e prendevano posto ai tavoli e ai banconi, e lui prendeva appunti febbrili con gli occhi, che si tramutavano in trascrizioni notturne. E’ stata una cosa magnifica

Ma non ha mai pensato di pubblicarlo, perché voleva giocarsela là fuori, con un lavoro ordinario, da sudare e cooperare con gli altri, quando era il caso sgomitare, vivere l’incertezza mese dopo mese e mettere in pratica in principi che aveva ricevuto in dono da quella mappa astrale che è la letteratura. Bellezza, qualità, onore, integrità, verità, coraggio, libertà di pensiero, costante ragionamento. Si poteva fare tutto ciò nella vita di tutti i giorni? Quella dove il compromesso alcune volte può esser la sola via di sopravvivenza? Questa era la sfida da vivere per un tempo sufficientemente lungo. Avrebbe usato le sue energie della gioventù per onorare quella prova. E perché l’indagine doveva continuare. L’enigma dell’animale uomo deve essere necessariamente indagato tra gli umani principalmente e solo in via sussidiaria tra le pagine dei libri.

Oggi, formalmente, all’interno delle classificazioni professionali rinvenibili nella sfera sociale in vigore, egli svolge l’attività di manager nel settore approvvigionamenti e appalti per una società di costruzioni di grandi dimensioni e da dieci anni a questa parte il suo impegno si concretizza all’estero (medio oriente, est europa, scandinavia).

La sfida è stata vinta?

Nato sul mare, sa bene che il moto delle onde è perpetuo. Allo stesso modo lo sono le sfide.

DONNA ELEONORA

Un libro di

Peppino Casti

 

Il racconto si svolge tra la Sardegna e il Lazio durante la seconda guerra mondiale.            
La donna è una a cui hanno ammazzato il marito e non vuole far crescere i suoi figli nell’odio verso gli eventuali assassini e iniziare così una faida. Per ottenere questo, porta via di nascosto, privandosene, i suoi piccoli figli e li porta in Continente affidandoli ad un collegio salesiano. La Direzione di questo Istituto non li vuole accettare ed ella implora in ginocchio i sacerdoti affinché accolgano i suoi figli ed essi vengono eccezionalmente accettati. Ritorna al suo paese del Nuorese e affronta i parenti suoi, quelli del marito e l’assassino. I due ragazzini diventeranno: il primo, un valente cardiochirurgo e ed il secondo, un apprezzatissimo avvocato nel nord Italia. La storia è vera. I due figli sono probabilmente ancora vivi. Questa è una delle tante storie delle meravigliose donne di Sardegna.

 

In uscita il 24 settembre

QUANDO IL VERBO SI FA CARNE

-Un viaggio nei testi de

"La buona novella" 

di Fabrizio De Andrè-

Un libro di

Chiara Imbimbo

 

Quando il verbo si fa carne parte dall’analisi dei singoli brani dell’iconico album del 1970 di Fabrizio De André La buona novella, ne analizza il contesto storico snodato tra due avvenimenti di portata epocale: i moti del 1968 e il Concilio Vaticano II.
Brano dopo brano l’autrice guida i lettori in una personale ed appassionante lettura che darà vita ad un ritratto di Gesù molto diverso dalla tradizione cristologica.
Quello di De André è un Gesù umano e rivoluzionario che ebbe il coraggio di sfidare un sistema, un profeta dell’amore che, ancora oggi, può essere assunto come modello.
Nella seconda parte del libro il profeta di Nazaret di Fabrizio De André viene messo a confronto con quelli nati dalla penna di altri grandi autori del Novecento: Saramago con “Il vangelo secondo Gesù Cristo”, Pasolini con “Il vangelo secondo Matteo” e Bulgakov con “Il maestro e Margherita”.
L’obiettivo è cercare di rispondere ad una domanda: “Cosa succede quando il verbo si fa carne?”
 
In uscita il 26 settembre

NESSUN CODICE

Un libro di

Giuseppe Zarba

 

Il protagonista senza nome si trova riverso sul pavimento e si chiede il perché di tanto decadimento.

Da quel momento inizia la narrazione dai primi vagiti fino al raggiungimento del ventesimo anno di vita attraverso i vari stadi di sviluppo fisico e mentale. Tra vicende e situazioni nell’ambito familiare e sociale che compongono giorno dopo giorno il suo carattere sempre più “fuori” da tutto ciò che lo circonda, e lo portano a perdersi nei labirinti delle proprie convinzioni.
Si trova ad un certo punto lungo un baratro e forse viene salvato da una figura femminile che fino a quel momento non aveva avuto nessun ruolo nella storia.
 
In uscita il 28 settembre

 

AMICI PER LE STELLE

Un libro di

Patrizia d'Amico

 

Ada è una bambina di 7 anni, vivace e curiosa, ma soprattutto affascinata dall’universo e i suoi misteri.
Passa le giornate insieme ai suoi amici, Leo e Maya, inventando storie fantastiche, immaginando nuovi mondi, popolati da creature straordinarie di ogni forma e colore.
Un giorno, un incontro molto particolare, le cambierà la vita per sempre.
 
In uscita il 28 settembre

LA SCUOLA FA PIÙ PAURA DELAL GIUSTIZIA

Un libro di

Antonio Trillicoso

Prefazione di

Vincenzo Spatafora

 

 

È un libro che racconta la SCUOLA con occhi diversi dove insegnanti, dirigenti e operatori scolastici diventano loro malgrado i protagonisti, concorrendo al percorso di crescita culturale e di formazione umana dei ragazzi.
È l’istruzione che fa sviluppare il senso critico e aumenta l’atteggiamento del discernimento.
Tutto per evitare che i ragazzi diventino facile preda dei “cattivi maestri”.
Questo libro è una difesa ad oltranza della scuola come presidio di legalità, in particolar modo in alcune zone del nostro paese.
È un mettersi dalla parte della scuola, al suo fianco per evitare che venga ulteriormente colpita e trasformata.
 
In uscita il 3 ottobre

LA CITTÀ NUOVA

Un libro di

Gianluca Corradini

 
Nascosta tra la vegetazione di un vecchio parco archeologico un’antica galleria dall’insolita forma attira a sé i visitatori sibilando richiami mistici. Un bambino, di passaggio con la propria famiglia, distratto dal suono del vento si ritrova al cospetto dell’antro lasciandosi avvolgere dalle sue ombre e scomparendo al suo interno.
 
Le ricerche, vane ed inconcludenti, non porteranno a nulla di buono. Sarà volontà di un uomo e di una donna intraprendere un viaggio che li porterà a riscoprire le leggende di una città cullata tra antichi miti e misteriosi culti datati migliaia di anni. Alla disperata ricerca di colui che è destinato a cambiare le sorti del mondo intero.

 

In uscita il 3 ottobre

IL RIMPIANTO

Un libro di

Biancamaria Berazi

 

Ne “Il rimpianto” che dà il titolo al volume, una coppia agli albori del tempo si trova a condividere una tragica colpa, un senso di angoscia e di perdita che li segnerà per sempre.
In “Mondo zeta”, Anna è una bambina che vive gli ultimi attimi di un mondo giunto alla fine. La natura, devastata dalla stupidità e ingordigia dell’uomo, è l’ultima protagonista di questa tragedia.
Nel racconto “L’antica cattedrale di La Thuille”, durante un viaggio in Bretagna, una ragazza italiana viene a contatto con la bellezza selvaggia dei luoghi e con persone e fatti che la coinvolgeranno, suo malgrado.
In “Guendalina”, la signora Guendalina è una donna di una certa età che mantiene, nonostante ciò, la freschezza e l’ingenuità della giovinezza. Ella allaccia un’amicizia pura e sentita con un bimbo, Marco.
 
In uscita il 6 ottobre
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