Gianluca Fracasso, nasce a Torino nel 1967, sposato con tre figli, ama definirsi “un fisico frustrato”, in quanto la sua attività professionale non gli ha mai consentito di approfondire il suo principale interesse: la scienza nelle sue varie declinazioni.
Tale frustrazione gli ha generato un’impudente passione per la lettura di saggi scientifici e, purtroppo per gli altri, anche verso la scrittura. Ha partorito, infatti, prima una sorta di giallo ironico con un sottofondo scientifico, il cui titolo è “Comodo… ma come dire poca soddisfazione”.
Dopodichè, ha visto la luce “Il dito di Babinski”, un romanzo/soliloquio seguito alla morte del padre a causa di quella malattia rara, chiamata SLA: testo che cerca di intercettare e ripercorrere gli stati d’animo, le sensazioni di una persona che prende coscienza passo dopo passo di essersi imbattuto in una malattia irreversibile, che lo condurrà in breve tempo alla morte.
Con questa nuova opera, “Cadrò domani”, edita nel 2024, prova a percorrere territori narrativi nuovi, per lui molto scivolosi. L’autore chiede quindi un po' di indulgenza a chi dovesse mai imbattersi in questa lettura.
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